La paura del dentista? Può essere superata, ma va rivelata senza vergogna

L'odontofobia, cioè la paura di andare dal dentista, è più diffusa di quanto si immagini. Non per niente è diventata oggetto di osservazione e studio da parte di odontoiatri e psicologi. Si stima che il 10-20% dei bambini sia vittima di questa paura che non risparmia neppure gli adulti: colpisce fino una persona su 5 e può avere conseguenze davvero gravi.

Come nasce la paura del dentista

Oltre il 70% degli adulti odontofobici ha iniziato a soffrire di questo disturbo durante l'infanzia a causa di una predisposizione all'ansia che si è poi riversata anche in questo ambito, a causa di esperienze negative maturate in uno studio dentistico oppure all'influenza esercitata da uno dei genitori, in modo particolare dalla madre che se odondofobica tende a condizionare il proprio figlio anche in modo inconsapevole. L'influenza maggiore la subiscono i bambini fino a 8 anni, mentre preadolescenti e adolescenti dagli 11 ai 17 anni di età sembrerebbero meno inclini a subire la paura del dentista che comunque se non affrontata continuerà a serpeggiare e ad accompagnare il giovane sino all'età adulta.

Come rompere il circolo vizioso

Se per gli adulti ci sono diversi strumenti a disposizione dell'odontoiatra per aiutare il paziente odontofobico a superare la paura del dentista, per i bambini le possibilità sono ancora maggiori e devono essere sfruttate al meglio. Innanzitutto perché la fobia non si è ancora, per così dire, sedimentata, poi perché aiutare un bambino a superare questa paura significa garantire all'adulto di domani una buona salute orale: chi non si sottopone alle visite periodiche dal dentista per un timore ingiustificato, infatti, si espone a rischi maggiori per la salute e col tempo può andare incontro a malattie del cavo orale che ne compromettono funzionalità ed estetica.

Gli strumenti oggi a disposizione

Sono diversi i mezzi che l'odontoiatra può utilizzare per rompere il circolo vizioso e regalare al bambino, ma anche all'adulto, un'esperienza alla poltrona se non piacevole, perlomeno non traumatica. Il primo passo è comunicare allo studio, senza remore o vergogna, il disagio, sia che interessi il bambino o uno dei genitori, sia che riguardi l'adulto stesso. In questo modo l'equipe potrà adottare sin da subito tutte le accortezze del caso che riguardano in prima battuta l'approccio nei confronti del paziente odontofobico e le modalità di comunicazione. Sino all'impiego di particolari metodi di sedazione, come la sedazione cosciente, per esempio: una tecnica priva di qualsiasi controindicazione che, riducendo l'ansia nel soggetto, permette al paziente di trovare serenità ed equilibrio, e all'odontoiatra di praticare le cure in modo più efficace e senza interruzioni che altrimenti finirebbero per alimentare la paura nel paziente.